Giudizio positivo di Rete imprese Italia: passo importante per favorire crescita e competitività. Sergio Silvestrini in un’intervista a ‘Avvenire’:“Non possiamo che accogliere con favore l’iniziativa perché assicura un solo interlocutore all’impresa nella fase più debole: quella in cui nasce”. I costi della burocrazia rappresentano per le imprese, soprattutto le PMI e quelle dell’economia dei servizi, una vera e propria ‘tassa’ che si stima nell’ordine di 1 punto percentuale di Pil.
E, pertanto, ogni riduzione e semplificazione di regole ed adempimenti è benvenuta. Vanno, dunque, nella giusta direzione sia la riforma dello sportello unico per le attività produttive sia l’introduzione delle Agenzie per le imprese: questo il commento di Rete Imprese Italia ai provvedimenti varati oggi dal Consiglio dei Ministri. Il CdM ha infatti dato il via libera allo sportello unico informatizzato, attraverso il quale con una sola comunicazione non solo è possibile costituire in un giorno un’impresa, ma anche iniziare l’attivita’ d’impresa, cosa che fino ad oggi non era possibile, per di più attraverso meccanismi informatici. Se i comuni non saranno in grado di dotarsi di uno sportello telematico effettivamente funzionante, sopperirà la locale Camera di commercio tramite il suo sistema informatico, già ampiamente rodato. “Attualmente- ha spiegato il Ministro Calderoli nel presentare i provvedimenti – vi sono diversi livelli di complessità di impresa: per quelli più semplici si potrò fare tutto lo stesso giorno. Per esempio: il giovane che vuole diventare imprenditore edile senza utilizzo di particolari macchinari, rivolgendosi al sito www.impresainungiorno.gov.it, può far nascere la propria impresa e automaticamente avviare l’attività. Il gelatiere, che fino ad oggi doveva richiedere oltre dieci autorizzazioni, può registrare la propria impresa e quindi farla partire, attraverso una dichiarazione informatica, con il silenzio assenso entro trenta giorni, ovvero rivolgendosi a un’agenzia per le imprese può ottenere la registrazione e l’inizio attività in un solo giorno. Infine, solo in casi più complessi, dove ad esempio c’è la necessità di varianti urbanistiche, ovvero sussistono vincoli dei beni culturali o di impatto ambientale, dopo 30 giorni dalla richiesta, il Comune rilascia l’autorizzazione ovvero convoca la conferenza dei servizi che deve esprimersi entro un margine di tempo stabilito”. “Si tratta – prosegue la nota di Rete imprese Italia – di opportunità rilevanti non solo per la maggiore produttività della funzione pubblica, ma soprattutto per la liberazione e la mobilitazione delle energie imprenditoriali del nostro Paese indispensabili per sostenere crescita e competitività delle piccole e medie imprese”. “Rete Imprese Italia – conclude la nota – ha più volte evidenziato come provvedimenti quali quelli approvati oggi siano la “chiave di volta” dell’intera politica di semplificazione ponendo i presupposti per giungere a quella svolta epocale nei rapporti con la Pubblica Amministrazione che le che le imprese attendono da tempo”. “Non possiamo che accogliere con favore l’iniziativa dello Sportello Unico Informatizzato – commenta il segretario generale della CNA, Sergio Silvestrini in un’intervista pubblicata sul quotidiano Avvenire – perché assicura un solo interlocutore all’impresa nella fase più debole: quella in cui nasce. Unioncamere – prosegue – aveva in qualche modo anticipato questa iniziativa per aiutare i Comuni che non riuscivano a costituire il loro Sportello unico. Ora quell’iniziativa trova un compimento: lo Sportello Unico viene ristrutturato e semplificato dall’Agenzia per le imprese e quindi sarà più facile anche per i Comuni costituirlo”. Magari non ci vorrà solo un giorno per costituire una nuova impresa “ma almeno da oggi si uscirà dall’ufficio con la certezza che il processo è avviato una volta per tutte”.
Questo nuovo strumento amministrativo è sufficiente per risolvere i problemi con una burocrazia soverchiante che rischia talvolta di soffocare le imprese?
Diciamo che è un primo passo nella direzione dell’efficienza. Come è successo con la costituzione dei Caf, che sono diventati un mediatore fra i cittadini e la Pubblica amministrazione, alleggerendone il carico di lavoro, e hanno permesso di abbattere i tempi nel campo fiscale. Il secondo passo dovrà essere ora quello di perseguire l’efficacia.
In che modo?
Dobbiamo passare dalla velocizzazione, che caratterizza quest’iniziativa, alla riduzione degli oneri burocratici. In una parola ridurre gli adempimenti aumentando ad esempio l’autocertificazione.
Può fare un esempio?
Prendiamo la Dia (Dichiarazione d’inizio lavori) nell’edilizia: una volta fatta posso immediatamente partire.
Non c’è il rischio di perdere il controllo?
No se mentre si aumenta la possibilità di ricorrere alle autocertificazioni si accompagna un’intensificazione delle verifiche successive. Che non pesano sulla vita quotidiana delle imprese. E ciò che va ora eliminato è proprio la “burocrazia quotidiana”.