Nuovo Presidente per la CNA di Sora
Ringrazio vivamente tutti gli Associati per la fiducia accordatami. Sono lusingato di poter rappresentare da oggi la CNA comprensoriale di Sora. Un onore ma nel contempo anche un gravoso ed importante impegno. Lusingato soprattutto di poter succedere al compianto Bruno Leonetti. Mi auguro e nel contempo auspico di poter essere alla sua altezza.
Quali saranno le sue priorità nella conduzione della CNA comprensoriale di Sora?
Come tutti i nostri colleghi sanno, stiamo vivendo un periodo di crisi economica drammatico. Le imprese artigiane, principale nervo produttivo italiano e locale, sono le più colpite da questa crisi. Le parole servono a poco, ma comunque credo che oggi occorra principalmente ottimismo e volontà.
Certo le crisi non si risolvono solo con l’ottimismo, ma di sicuro alla ripresa può contribuire anche la diffusione di una visione dell’economia più ottimistica. Di sicuro le idee, che a noi italiani non mancano, verranno fuori.
Le priorità per noi sono: Accesso al credito, Formazione ed innovazione ed in questo la CNA ha da sempre le carte in regola per assistere le Imprese rispetto a tali esigenze. Anche questo è ottimismo, perché crediamo nella forza di quei mezzi che in tanti anni la nostra Associazione si è data.
Penso però anche ad un sistema creditizio cooperativo e mutualistico tutto locale.
Penso alle Accademie delle arti e dei mestieri ed alla congiunzione degli enti di formazione esistenti con le realtà del tessuto produttivo.
Penso all’Università di Cassino come fonte di innovazione tecnologia e studi brevetti per tutta l’area del sorano.
Che sensazione ha circa lo stato di salute dell’economia territoriale?
Non ho solo una sensazione ma bensì una piena consapevolezza dello stato di crisi. Anche io nella mia piccola attività ho subito la forte pressione della riduzione del flusso di capitali. Se un operaio non lavora di certo non può portare in lavanderia le sue camice. Se un ristorante non cucina e non serve pasti di certo non potrà far lavare le tovaglie. Questa non è una semplice crisi, questa è la fine del capitalismo, e se non pensiamo ad un sistema economico più sociale e meno liberale, difficilmente se ne potrà uscire.
Quale sarà la natura dei rapporti che intratterrà con gli Enti locali del territorio?
Sicuramente inizierò da subito ad avere una serie di colloqui con tutti gli enti locali, Sindaci, rappresentanti di categoria e tutte le forze produttive. Voglio conoscerli e farmi conoscere.
Presidente Caruso, ha un messaggio da mandare alle Imprese?
Non arrendiamoci. Uniamo tutte le nostre forze anche e soprattutto all’interno delle Associazioni come la CNA ed iniziamo a pensare ad un sistema più mutualistico per tutti. Solo dall’unione si possono avere i successi individuali.
Quale invece il messaggio per le Istituzioni locali?
Credo che la politica debba iniziare a dare un segnale di “inversione”. La distanza tra soggetti politici e tessuto produttivo è divenuta abissale. La politica perde la sua funzione nel momento in cui trasforma la sua missione da risolutore a concausa.
E’ bene che tutto il tessuto istituzionale e politico locale dia segnali di programmazione economica e sociale rinnovata ed adeguata al cambiamento dei tempi. Non si può navigare alla cieca, altrimenti si finisce per perdere la rotta. Le Istituzioni ascoltino le Imprese, insieme troveremo le soluzioni migliori per tutti.
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