Manovra economica 2010, ecco le novità per il sistema pensionistico
1) Addio alla pensione dopo 40 anni di contributi indipendentemente dall’età anagrafica. Con l’introduzione della “finestra unica” i lavoratori dipendenti potranno andare in pensione dopo 12 mesi il raggiungimento del requisiti minimi, mentre i lavoratori autonomi dopo 18 mesi. Dunque si andrà in pensione dopo 41 anni di contributi; 2) Raggiunti i 40 anni lavorativi, i contributi previdenziali successivi contribuiscono in maniera infinitesimale ad aumentare la propria pensione;
3) Le pensioni di anzianità e di vecchiaia salgono a 66 anni per gli uomini e 61 anni per le donne;
4) Le rendite d’anzianità dei lavoratori dipendenti passano da quota 96 a 97. Attualmente è possibile andare in pensione già a quota 96 (ad esempio 61 anni di età e 35 anni di contributi previdenziali) mentre dal prossimo anno la quota minima sarà di 97 (ad esempio 63 anni di età e 34 di contribuzione previdenaziale);
5) Le rendite d’anzianità dei lavoratori autonomi sono elevati a quota 98,5. Attualmente è possibile andare in pensione già a quota 96 (ad esempio 61 anni di età e 35 anni di contributi previdenziali) mentre dal prossimo anno la quota minima dei lavoratori autonomi sarà di 98,5 (ad esempio 64 anni di età e 34,5 di contribuzione previdenaziale);
6) La pensione di anzianità delle donne che lavorano nel pubblico impiego sarà elevata da 60 a 65 anni entro il 2016 anzichè il 2018 come inizialmente previsto. Anche a questa categoria sarà comunque applicata la finestra mobile che come abbiamo visto al punto 1) e 2) comporterà un anno di lavoro aggiuntivo senza beneficiare in modo significativo dei contributi pensionistici di quell’anno;
7) Il TFR dei lavoratori pubblici sarà rateizzato in due rate per i buoni uscita da 90 a 150 mila euro e in tre rate oltre i 150 mila euro;
8) Infine dal 1 gennaio 2015 l’età pensionabile sarà legata all’aspettativa di vita media. Ciò significa che maggiore sarà l’aspettativa di vita media in Italia e più tardi si andrà in pensione. L’incremento stimato è di oltre un mese all’anno, ossia ogni anno l’età pensionabile si allungherà di oltre un mese. In base a questo metodo di calcolo si prevede che nel 2024 si andrà in pensione oltre i 67 anni.
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