Dalla CNA 4 domande ai candidati a Sindaco della Città di Sora
DEGRADO URBANO
1) La Città di Sora vive da vari lustri un degrado pressoché diffuso dal punto di vista urbanistico. Ovunque e con particolare ricorrenza nelle periferie (il “de-centro” storico), le imprese ed i cittadini subiscono quotidianamente strade dissestate oltre il limite della decenza e degli ammortizzatori, aiuole incolte, assenza diffusa di marciapiedi ed una segnaletica, sia pubblica che privata, che fa rabbrividire sin dagli ingressi alla città. Un disordine visivo ed una disorganicità del paesaggio urbano che rendono di fatto Sora una immensa periferia che riporta all’immaginario del peggiore sud. Il pregiudizio della qualità della vita, anche di quella delle imprese, è a nostro avviso strettamente correlato a tale degrado. Riteniamo impossibile promuovere un territorio, programmare azioni di sviluppo mentre intorno vige il caos urbano. Lei condivide tale analisi? In caso affermativo, come si intende procedere nella riqualificazione di tali aree e restituire organicità all’intero paesaggio urbano?
ECONOMIA e SVILUPPO
2) L’economia locale vive una crisi gravissima. Alla congiuntura globale si aggiungono per noi aspetti locali che negli anni hanno condotto il territorio ad un impoverimento progressivo, in parte a favore dello sviluppo di contesti territoriali a noi prossimi, quali Avezzano, Cassino, Frosinone. In primo luogo per lo sviluppo del commercio e dell’artigianato, tali centri non solo prevalgono rispetto a Sora, ma di fatto finiscono per assorbire quella parte di ricchezza generata dagli scambi locali, che in tali casi finisce per essere “strutturale” nelle dinamiche dello sviluppo. Nel suo programma elettorale è previsto un piano strategico e pluriennale per il rilancio dell’economia locale? In caso affermativo, ci può illustrare le direttive in cui si muoverebbe la Sua amministrazione per il rilancio economico di Sora?
PARTECIPAZIONE
3) L’allontanamento dei cittadini dalle istituzioni e alla politica può vivere percorsi di inversione di tendenza, laddove si restituisca ai cittadini stessi il diritto attivo, critico e consapevole alla partecipazione nella gestione della cosa pubblica. Il Bilancio partecipato, nato con buone intenzioni, si è rivelato un po’ ovunque uno strumento malfatto o del tutto disatteso. D’altro canto la delega tout-court ai neo eletti ed il conseguente disinteresse verso le azioni di governo da parte dei cittadini è una diffusa cattiva prassi di cui felicemente gode il mediocre amministratore. Lei intende promuovere e favorire la partecipazione dei cittadini, delle imprese e delle associazioni alle scelte di bilancio che riguarderanno la gestione della città? In che modo intende farlo?
LEGALITA’
4) La cultura della legalità come priorità di governo e presidio del territorio. In tal senso lo slogan lo lanciamo noi. Le cronache, a fasi alterne, ci raccontano della presenza di infiltrazioni di criminalità organizzata sempre più preoccupanti nel Basso Lazio. Riciclaggio di denaro, usura, estorsioni. Lei ritiene che un’Amministrazione Comunale possa favorire una presa di coscienza collettiva su tale aspetto? In caso affermativo, come opererebbe la Sua amministrazione in tale contesto?
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