Crisi economica, il settore manufatturiero paga il prezzo più alto
Se si va ad indagare più da vicino, sempre nel manifatturiero, i tessili registrano una riduzione pari al 17,5%; le industrie conciarie un calo del 16,5%; il settore della fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche arriva perdere il 16%, fino alla caduta del 25,7% sofferta dalle imprese dedite alla fabbricazione delle piastrelle. Da segnalare, inoltre, la riduzione del reddito medio – quasi il 12,5% – subito dall’industria del legno e della fabbricazione di mobili. Anche la metalmeccanica (produzione dei metalli) perde il 10,8% e la produzione di mezzi di trasporto cala del 18,1%. Infine l’autotrasporto registra il –11,6%. Sono numeri che illuminano, con una forza che non ammette repliche, una situazione che milioni di artigiani e di piccoli e medi imprenditori conoscono fin troppo bene. Dal terzo trimestre 2008 un martello ha cominciato a picchiare sui redditi schiacciandoli sempre di più. Ma l’anno 2009 ha registrato dinamiche ancora peggiori. E’ per questo che sono stati messi a punto nuovi correttivi congiunturali per gli studi di settore. La CNA segue costantemente l’efficacia di questi nuovi correttivi e la loro effettiva rispondenza alla grave situazione economica dell’artigianato e delle piccole e medie imprese.
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