Credito alle PMI: una risorsa per lo sviluppo e la crescita dei territori
• la necessità di adeguare i confidi e la loro garanzia alla normativa di Basilea comporta una evoluzione di queste strutture e una progressiva trasformazione in confidi 107, vigilati cioè da Banca d’Italia. È una sfida che i confidi hanno accettato, ma è assolutamente necessario che la normativa di vigilanza a cui sono sottoposti tenga conto delle peculiarità di queste strutture e non sia burocraticamente applicata quella delle banche.
• La crisi ha comportato un trasferimento dei rischi dalle banche ai confidi. I confidi non si sono tirati indietro nell’interesse delle imprese, ma è necessario che vengano attivati dei sistemi di protezione a fronte di un rischio di tenuta di queste strutture.
• In futuro la garanzia dei confidi sarà sempre più richiesta dalle banche e permetterà alle imprese di accedere al credito e di avere tassi migliori. Le politiche di sostegno che innanzitutto le Regioni attiveranno dovranno considerare i confidi quali strumenti di politica industriale, ottimizzando in questo modo sia l’utilizzo delle risorse che metteranno a disposizione delle imprese sia nei termini dell’effetto leva che sono capaci di attivare, che per la diffusione delle misure all’universalità delle imprese, in particolare a quelle di minore dimensione che altrimenti rimarrebbero tagliate fuori.
Rete Imprese Italia, nata la scorso 10 maggio, con la forza che esprime rappresenta una opportunità per le imprese e sicuramente i temi del credito, che accomunano le micro e le PMI che si riconoscono in essa, riusciranno ad imporsi all’attenzione delle Pubbliche Amministrazioni e del sistema bancario con maggiore forza. In questa ottica appare assolutamente di rilievo intervenire sui tempi di pagamento delle Pubbliche Amministrazioni e delle grandi imprese. Non è più tollerabile che le PMI debbano chiedere di essere finanziate dal sistema bancario per fare fronte ai crediti che vantano nei confronti di questi interlocutori, oppure che siano costrette a licenziare o a chiudere per troppi crediti. Nel corso dell’incontro sono intervenuti Il Presidente della Camera di Commercio di Roma, Andrea Mondello, l’Assessore al Turismo e al Made in Italy della Regione Lazio Stefano Zappalà, il Direttore Generale del Tesoro, direzione Prevenzione reati finanziari Giuseppe Maresca, il Direttore Centrale Crediti di UniCredit Banca di Roma Francesco della Porta e ha concluso il direttore del Censis Giuseppe De Rita, recentemente nominato presidente della fondazione di Rete Imprese Italia.
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