CNA – Autoriparazione: ridurre sensibilmente le tariffe RC auto si può e si deve fare

Andrea CapobassoAutoriparazione

Le tariffe RC auto in Italia galoppano da oltre un decennio (+ 150% dal 2000 ad oggi) e sono diventate un serio problema per i bilanci familiari, già compromessi dall’attuale congiuntura economica. E non è certamente colpa di quest’ultima, tant’è vero che in Europa la tariffa media RCA annuale  è la metà (200 euro) di quella italiana (400 euro).

CNA – Autoriparazione ritiene che la radice della citata anomalia italiana  sia da ricercare nella posizione dominante dei  5 maggiori gruppi assicurativi che detengono l’80% del mercato. Più semplicemente questi gruppi assicurativi non solo determinano incontrastati le tariffe RC auto, ma condizionano pesantemente anche l’applicazione della giusta tariffa oraria delle carrozzerie italiane che sono – tra l’altro-  le più base d’Europa. L’ANIA sostiene – ed il Ministro Romani concorda – che per abbassare le tariffe RC auto è necessario ridurre il costo medio del sinistro attraverso l’eliminazione delle frodi assicurative. Ovviamente quello delle frodi è un problema serio che deve essere combattuto ed eliminato. In questo contesto la nostra Associazione è pronta e disponibile a collaborare attraverso le sue migliaia imprese di carrozzeria presenti sul territorio. Tuttavia vorremmo evitare che si faccia della lotta alle frodi una cortina fumogena dietro la quale si nascondono i mali strutturali del sistema (anche perché le frodi rappresentano a livello nazionale  solo il 3% dei 4.000.000 di sinistri all’anno, anche se in alcune aree  del sud tale percentuale si triplica).
CNA – Autoriparazione ritiene che se si vuole intervenire seriamente sul costo medio del sinistro è necessario riflettere su due punti centrali: la composizione del costo medio del sinistro e la mancanza di regole nel mercato della riparazione dei veicoli incidentati.
Rispetto al primo è necessario partire dai seguenti dati oggettivi, alcuni dei quali provenienti anche dal mondo assicurativo: fatto 100 il costo medio complessivo di un sinistro, il 60% è imputabile al risarcimento per il danno fisico, il 30% serve a  coprire alcuni costi diretti ed indiretti ( costi gestionali delle compagnie, costi per il contenzioso, ecc.) e solo 10%,  copre il costo della riparazione. Inoltre il  costo della riparazione (il precedente 10%) per il 60% è imputabile al prezzo dei ricambi (molto oneroso in Italia) e solo il restante 40%  riguarda la manodopera delle carrozzerie che – ricordiamo -  lavorano  con le tariffe più basse d’Europa.
Rispetto alla mancanza di regole nel mercato della riparazione, oltre a ribadire la nostra proposta di aprire un tavolo tecnico, sotto l’egida del Ministero dello sviluppo economico (peraltro già condivisa dal Sottosegretario Stefano Saglia) al fine redigere un Protocollo sottoscritto da assicurazioni, consumatori, periti e associazioni nazionali di rappresentanza delle carrozzerie e finalizzato a colmare tale carenza di regole, CNA – Autoriparazione, tra le tante proposte che intende avanzare, ne evidenzia una  che ritiene strategica ed esemplare sia rispetto all’obiettivo di abbassare il costo medio del sinistro e sia rispetto all’obiettivo di contrastare il fenomeno delle frodi. La proposta: deve divenire obbligatorio liquidare i sinistri solo in presenza di fattura emessa dalla carrozzeria che comprova e descrive i lavori effettuati.

Da questa semplice soluzione conseguono altri fattori positivi:

  • l’assicurato che deve essere risarcito è obbligato a far riparare l’auto e pertanto può utilizzare l’importo del  risarcimento solo ed esclusivamente a quel fine
  • si ritorna così alla vera motivazione del pagamento della polizza RC auto, vale a dire ripristinare il veicolo nelle condizioni precedenti l’incidente
  • attraverso una riparazione di qualità pagata al “giusto prezzo” si possono garantire le condizioni di sicurezza del veicolo, contribuendo in questo modo alla sicurezza stradale ed alla sensibile riduzione delle probabilità di futuri incidenti.

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