A meno di trenta giorni lavorativi dall’obbligo per tutti di adempiere al Sistri, il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti ancora non funziona. Per circa 500 mila imprese è una corsa con troppi ostacoli, che assomiglia talvolta ad un incubo che si avvicina. L’allarme arriva dalla CNA. “Dopo tanto clamore – si afferma in una nota – siamo solo all’80% della distribuzione dei dispositivi indispensabili alle aziende per rendere gli obblighi di tenuta delle scritture contabili, relative alla gestione dei rifiuti, e al 70% del montaggio delle black box a bordo degli automezzi autorizzati al trasporto dei rifiuti pericolosi nel Paese;
ciò significa che decine di migliaia di imprese che hanno versato la tariffa 2010 per il funzionamento del sistema, sono nell’impossibilità di ottemperare ai propri obblighi, anche per la estrema difficoltà di accedere al SISTRI attraverso il collegamento telematico che funziona malissimo. Infatti, per compiere qualsiasi operazione, dal montaggio delle scatole nere sugli autoveicoli al carico e scarico dei rifiuti, le imprese sono costrette a passare ore, se non giorni, per un collegamento neppure assistito dalle dovute informazioni tecniche da parte del personale addetto”. Preoccupa soprattutto l’esplosione dei costi che sta accompagnando tutta l’operazione, la complicazione delle procedure, e i rischi per l’ambiente dovuti anche ai vettori stranieri che circolano impunemente nel Paese senza dover rispettare le regole stabilite per le nostre imprese dal legislatore. Regole accompagnate da sanzioni assurde e inesigibili.
“Noi per primi – sottolinea la nota – chiediamo che i rifiuti vengano gestiti in piena legalità e nella totale difesa dell’ambiente, ma questo non si ottiene con un sistema complesso, costoso e ancora inefficiente come il Sistri. Abbiamo già avanzato proposte per superare questo grave momento e, in tal senso, ribadiamo le richieste di prorogare il sistema cartaceo di gestione dei rifiuti ancora per il 2011, di considerare le tariffe pagate per il 2010 trasferite al 2012 e, nel frattempo, di apportare quelle modifiche assolutamente necessarie affinché il sistema di tracciabilità dei rifiuti funzioni realmente con beneficio per l’ambiente e per la salute dei cittadini. Le imprese – conclude la nota – chiedono solo certezza di diritto e chiarezza nei costi e nelle necessità di programmazione”.