CNA Artistico e Tradizionale, dal Ministero dati fuorvianti
Gli analisti ed il Ministero dello Sviluppo economico confermano il trend positivo che riguarda l’export tra gli ultimi due mesi del 2009 ed i primi mesi del 2010. I dati di gennaio confermano che l’export è in crescita sia nei confronti dei paesi extra Ue dove si attesta al +4,4%, sia nei confronti dei paesi membri e si attesta al +3,3%. Tali dati, secondo l’Unione Artistico e Tradizionale di CNA, sono fuorvianti, per lo meno per il settore rappresentato, in quanto derivanti da incrementi non imputabili direttamente o non del tutto a società italiane. Si è infatti evidenziato nell’ultimo periodo una crescita di imprese off-shore che creano sedi in Italia. Tali imprese, soprattutto provenienti da Cina ed India, sfruttano i bassi dazi imposti dagli organismi europei ai paesi membri (2,5%) per le merci in ingresso ed introducono prodotti finiti o semilavorati dai paesi d’origine, sviluppano l’ultima fase di lavorazione o di solo confezionamento del prodotto in Italia e lo esportano come “Made in Italy” abbassando notevolmente qualità e prezzo. Tale fenomeno di sfruttamento della reputazione del prodotto italiano è in continua crescita e trova sponda su un sistema carente di controllo delle merci in ingresso, svolto a campione, e su vuoti legislativi che paradossalmente favoriscono tale tipo di produzione. Il sistema dei dazi e l’assenza di criteri di reciprocità in merito, non aiuta il vero prodotto italiano ad imporsi nei mercati ove continua ad esser ricercato. A titolo di esempio, l’esportazione di un prodotto italiano in Cina è soggetta a tasse doganali che variano tra il 23% ed il 35% in relazione al tipo di merce. L’ingresso di un prodotto di provenienza cinese in Italia è assoggettato ad una tassa del 2,5% . Un ultimo dato da evidenziare riguarda lo spostamento dei consumi intermedi delle imprese italiane verso materie prime e semi-lavorati provenienti da paesi orientali o medio-orientali modificando l’impostazione del prodotto d’artigianato artistico che si basa fondamentalmente sul rispetto delle tradizioni e che quindi perde di valore storico-culturale e di qualità.
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